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Pochi sanno che in molti casi il paesaggio montano di naturale ha ben poco. Eppure, i territori parlano, e all'escursionista attento raccontano una storia che è il risultato del duro lavoro realizzato nei secoli dalle genti alpine per piegare la natura e creare le condizioni per la sopravvivenza. Di questo sforzo plurisecolare, nelle numerose borgate abbandonate delle montagne piemontesi spesso rimangono solo case diroccate, chiese vuote, alpeggi ormai privi di funzione. Sono le tracce di una cultura millenaria, sparita per sempre, ma ancora perfettamente leggibile. In alcuni casi la natura ha riconquistato il suo ruolo e ha inghiottito le costruzioni, in altri gli abitanti sembrano aver appena abbandonato le loro case, lasciandosi dietro i mobili, le suppellettili, gli oggetti intimi della vita quotidiana. Diego Vaschetto accompagna il lettore in una selezione di escursioni in bilico tra natura e memoria, dalla val Grana al Comune scomparso di Albaretto, dagli appartati valloni di Elva e del Bourcet a quello di Gilba, tra le imponenti costruzioni di Thures, sino in val Soana, nei valloni della Rocca Bianca, del Roc e di Codebiollo, nelle valli di Lanzo e in Valchiusella. Per ogni itinerario, approfondimenti per conoscere meglio i luoghi visitati, una dettagliata scheda tecnica con cartina, e un apparato iconografico inedito.